Impianto Rai Way di Monte Caccia
Monte Caccia: una torre per il futuro

Dalla dismissione alla visione: un’opera pensata per durare nel tempo


22 maggio 2025 – 120 metri di altezza, 273 tonnellate di acciaio, una fondazione da 1.000 metri cubi e un tempo di costruzione record: 120 giorni. Questo il bilancio della nuova torre completata da Rai Way nei primi mesi del 2025 a Monte Caccia, un intervento chiave nel percorso di rinnovamento delle infrastrutture verticali dell’azienda.

Monte Caccia si colloca nel Comune di Spinazzola, in provincia di Barletta-Andria-Trani, ed è un sito trasmissivo attivo da quasi settant’anni. Situato in un’area interna della Murgia pugliese, ospita servizi fondamentali per la diffusione radio e TV in una porzione ampia del Mezzogiorno. Due delle torri esistenti – una da 105 e una da 60 metri – hanno servito il territorio per decenni, ma la valutazione tecnica ha mostrato che erano ormai giunte al termine della loro vita strutturale. È da questa evidenza che nasce l’intervento: non un ampliamento, ma una sostituzione necessaria, mirata a garantire la continuità dei servizi in piena sicurezza, e a prepararli all’evoluzione tecnologica.

La nuova torre è stata progettata per ospitare tutti i collegamenti radio esistenti, l’antenna FM e, in prospettiva, un impianto DAB RAI. L’intera operazione ha richiesto un ingente investimento e si inserisce all’interno del Piano Industriale 2024–2027 di Rai Way, che prevede, tra le altre azioni, la razionalizzazione e il rinnovo delle strutture verticali esistenti.




120 metri in 120 giorni

La costruzione della torre si è svolta tra il 5 novembre 2024, data di avvio degli scavi di fondazione, e il 27 marzo 2025, con la posa dell’ultimo pezzo in quota: 120 giorni lavorativi netti per un’infrastruttura di 120 metri. Per un’opera di questa complessità – sia in termini di dimensioni, che di vincoli tecnici e ambientali – si tratta di un risultato del tutto eccezionale. L’assemblaggio dei moduli in acciaio è avvenuto con precisione millimetrica. Il collaudo tecnico si è concluso regolarmente il 10 aprile, senza rilievi.

Il tempo record e l’efficienza dei lavori sono stati resi possibili dalla solidità della fase preparatoria. Un’attività di analisi e progettazione iniziata già nel 2019 ha permesso di definire con precisione il contesto operativo, anticipare le possibili criticità e costruire un quadro tecnico solido, necessario per affrontare l’intervento con continuità e senza rallentamenti. Con 273 tonnellate di acciaio e una fondazione da 1.000 metri cubi, la nuova torre è una delle strutture più alte realizzate dalla nascita di Rai Way. È dimensionata per garantire stabilità, durabilità, e disponibilità operativa nel lungo termine.

“Ci sono progetti che si misurano in metri, altri in giorni – racconta Paolo Troisi, Project Manager dell’area Tower and Data Center Building – ma quelli davvero riusciti si riconoscono perché, a posteriori, sembrano semplici. Questa torre è uno di quelli. Tutto ha funzionato perché ogni passo era pronto prima di iniziare. Abbiamo studiato, testato, verificato, anticipato ogni variabile possibile. E poi abbiamo lavorato con fornitori di grande competenza e con il supporto continuo di Territory, guidato dall’Ing. Giuseppe Bisesti, del Capo Region Puglia e Molise Maurizio Lembo e del collega del reparto territoriale Puglia Ippolito Vania.”





Un’opera condivisa, progettata per durare

La nuova torre ospiterà gradualmente, tra la fine del 2025 e la primavera del 2026, tutte le antenne e parabole attualmente presenti sulle due torri da dismettere. Il servizio FM sarà il primo a essere trasferito, seguito dai collegamenti in ponte radio e infine dall’installazione dell’impianto DAB RAI collocato a quota 114 metri. Quando il processo sarà completato, le due strutture storiche verranno smantellate e l’intero sito sarà razionalizzato, riducendo ingombri, manutenzioni e garantendo carichi statici distribuiti.

Il successo dell’intervento è il frutto di un lavoro integrato tra diverse strutture di Rai Way. L’intero iter, dalla progettazione alla realizzazione, è stato seguito da Infrastructure sotto il coordinamento di Paolo Troisi. La divisione Territory e il team della Region hanno contribuito con una presenza attiva in cantiere attraverso il personale di zona. Engineering ha avuto un ruolo importante soprattutto nella fase iniziale, con le analisi tecniche relative all’ottimizzazione dei servizi diffusivi e trasmissivi. Procurement, infine, ha curato la gara d’appalto assicurando un’elevata qualità da parte dei fornitori. “Il rispetto delle tempistiche, l’assenza di criticità, la conformità ai criteri ambientali e paesaggistici sono il risultato di una filiera tecnica e operativa che ha lavorato con metodo e visione. Un successo importante per Rai Way che nelle attività infrastrutturali ha il suo core business” afferma Achille Albano, Direttore della Divisione Infrastructure & Real Estate di Rai Way.

Monte Caccia oggi continua a svolgere il ruolo che ha sempre avuto. Ma lo fa con una struttura che guarda avanti: pronta a sostenere i servizi di trasmissione e diffusione di oggi e ad accogliere quelli di domani.





L'autore

Paolo TroisiProject Manager - Tower and Data Center Building