Nuovi servizi e Innovazione

Rai Way per la nuova TV digitale

Contribuiamo all’evoluzione dell’infrastruttura tecnologica del Paese



Scenario: il quadro normativo europeo e nazionale

Nel 2008, la rete di Rai Way ha compiuto un importante salto tecnologico con il passaggio dall’analogico al digitale terrestre. Stiamo ora realizzando un’altra evoluzione fondamentale: il nuovo digitale terrestre. Questo processo si articola nei seguenti passaggi:

  • la liberazione della banda 700 MHz (il cosiddetto “refarming”)
  • l’utilizzo di standard di compressione più elevati, che consente la trasmissione in alta definizione (codifica MPEG4 invece dell’attuale MPEG2)
  • l’adozione della tecnologia DVB-T2


Il refarming ha interessato tutti i Paesi dell’Unione Europea. Nato infatti da una decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 17 maggio 2017: per favorire lo sviluppo del 5G, tecnologia mobile a banda ultra-larga di nuova generazione, gli operatori televisivi ha previsto l’obbligo di rilasciare la banda delle frequenze terrestri attorno ai 700 MHz (più precisamente, le frequenze comprese tra 694 e 790 MHz).
In Italia, il recepimento della decisione UE è avvenuto in prima battuta nella

Legge di Bilancio 2018 (L.205/17), che ha definito le modalità del processo di liberazione della banda 700 MHz.

La Legge di Bilancio 2019 (L.145/18) ha poi introdotto importanti modifiche e sancito in modo definitivo tutte le azioni da attuare per il refarming, la cui conclusione è stata fissata al 30 giugno 2022.

In particolare, la Legge di Bilancio 2019 ha:

  • demandato all’AgCom l’aggiornamento del Piano di Assegnazione delle Frequenze per la televisione digitale terrestre (PNAF DTT), per tenere conto da una parte della riduzione di banda a disposizione degli operatori televisivi, dall’altra dei vincoli radioelettrici imposti a livello internazionale con i Paesi confinanti.
  • affidato al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) l’onere di:
  1. recepire il PNAF DTT emanato dall’AgCom;
  2. assegnare le frequenze agli operatori nazionali e locali;
  3. individuare un percorso temporale, la roadmap, per l’attuazione del PNAF DTT



Il PNAF DDT

Il 7 febbraio 2019, l’AgCom ha pubblicato, con la Delibera 39-19-CONS, il PNAF DTT nella sua versione pressoché definitiva. Piccoli aggiustamenti sono stati portati il 23 aprile 2020 (Delibera 162/20/CONS).


L’assegnazione delle frequenze

Il processo di assegnazione delle reti ai vari operatori è avvenuto tramite procedure diverse - assegnazione di diritto, Beauty Contest e gara onerosa – ed è stato gestito interamente dal MiSE. Unica eccezione: fin dall’emanazione del PNAF, è stata individuata una specifica rete da assegnare alla Concessionaria del Servizio Pubblico per la diffusione dei contenuti generalisti della Rai. Ad oggi Rai risulta assegnataria di tre reti del PNAF.


La definizione della roadmap

Una prima roadmap è stata ipotizzata in un Decreto Ministeriale del MiSE il 19 giugno 2019. È stata modificata in seguito dal Decreto Ministeriale del 30 luglio 2021.







Roadmap: le principali tappe del passaggio alla nuova tv digitale

La roadmap ha definito il calendario che le emittenti hanno dovuto rispettare per il cambio di codifica (passaggio all’alta definizione con lo standard di compressione MPEG4) e per il refarming (liberazione delle frequenze 700 MHz e adeguamento al PNAF). Non è ancora definita la roadmap dell’ implementazione del nuovo standard DVB-T2.


Passaggio allo standard MPEG-4

Dopo il passaggio al nuovo standard MPEG-4 dei canali tematici avvenuto lo scorso 20 ottobre 2021, è stata fissata all’8 marzo 2022 l’attivazione in tutta Italia della codifica MPEG-4 per tutti i programmi delle emittenti televisive nazionali.
Per maggiori informazioni visita il link https://nuovatvdigitale.mise.gov.it/passaggio-al-mpeg4/


Calendario refarming

Le tappe della riorganizzazione delle frequenze sono iniziate il 15 novembre 2021 e sono terminate il 30 giugno 2022 (per maggiori dettagli consulta il link).







Il ruolo di Rai Way: l’artefice del passaggio di Rai al nuovo digitale terrestre

Il refarming e il passaggio al nuovo digitale terrestre hanno rappresentato una priorità per Rai Way, che sta ha sostituito gli apparati di diffusione e trasmissione, adeguando la propria rete con un considerevole effort umano e tecnico. Il nostro ruolo è stato di pieno supportio pienamente Rai in questo cambiamento storico, dando anche un contributo positivo all’evoluzione tecnologica delle infrastrutture del Paese.

Investimenti. Sono stati effettuati circa 150 milioni di euro di investimento per il progetto di refarming per Rai.

Attività. Abbiamo impegnato tutte le nostre eccellenze tecniche e umane, sfruttando appieno la nostra capillarità sul territorio per realizzare il refarming. Non soltanto abbiamo riconfigurato la rete per allinearla ai nuovi standard: abbiamo colto questa opportunità per realizzare un upgrade tecnologico e digitale, che ci apre prospettive innovative in futuro.

Le attività hanno riguardato interventi su circa 2000 siti, in particolare:

  • 12 nuove piattaforme di codifica Main e 12 nuove piattaforme di codifica Disaster Recovery, con distribuzione IP dei segnali fra i diversi centri di produzione
  • Attività di permessistica ARPA/MiSe su circa 2000 siti
  • Fornitura e installazione di circa 7000 apparati trasmittenti su siti di Alta potenza (circa 30 postazioni) su siti di Media potenza (circa di 70 postazioni) e siti Bassa Potenza (circa 1900 postazioni)
  • Circa 100 interventi su sistemi radianti riferiti a nuovi e/o modifiche


Oltre ad interventi su tutta la rete di distribuzione terrestre e satellitare composta da 5 Transponder.

Accordo con Rai. L’attività e gli investimenti di Rai Way per il refarming e il passaggio al nuovo digitale terrestre sono stati definiti da un accordo con Rai in data 10 dicembre 2019. L’accordo ha anche rimodulato i termini del contratto di servizio, con ricavi annuali incrementali per Rai Way pari a circa 16 milioni di euro dal 1° luglio 2021.

Leggi il comunicato sull’accordo




Il ruolo di Rai Way per le Emittenti Locali

Forte della propria esperienza e in virtù delle caratteristiche tecnologiche ed infrastrutturali che la contraddistinguono Rai Way, a seguito dell’aggiudicazione delle frequenze locali nell’ambito delle gare indette dal Ministero dello Sviluppo Economico, si pone come il soggetto che ha realizzato e gestisce le 8 reti di diffusione per importanti operatori televisivi regionali privati in Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Puglia, Basilicata e Sicilia.





Desideri saperne di più sulla compatibilità del tuo televisore o decoder

Per saperne di più sulla tecnologia della tua TV e l’eventuale necessità di dotarti di un decoder e/o di cambiare il tuo televisore, ti invitiamo a consultare il sito dedicato creato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Per verificare i canali e le frequenze del tuo comune puoi contattare il nostro assistente virtuale





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